FLY ME TO SINATRA
FLY ME TO SINATRA

Greta Panettieri colpisce ancora. Dopo aver incantato il pubblico italiano e internazionale con la sua personale rivisitazione dei brani resi celebri da Mina nel disco Non gioco più dove, con estrema naturalezza, reinterpreta in stile be-bop insieme a Fabrizio Bosso anche il "carambolesco" Brava (ascoltalo qui: https://spoti.fi/3HG0qXK), esce il 6 dicembre,in tutte le piattaforme digitali e in allegato alla rivista Musica Jazz, il suo 9° album dedicato a un'altra icona che ha segnato la storia della musica tra jazz e pop: Frank Sinatra.
Compositrice e multistrumentista oltre che cantante, Greta Panettieri è diventata famosa e amata da pubblico e critica per il suo virtuosismo vocale, l'eccezionale estensione e la sua innata capacità interpretativa e di improvvisazione. Parte del suo successo è sicuramente frutto della sua tendenza a rielaborare grandi successi, a cui lavora stabilmente in coppia con il producer Andrea Sammartino. Le canzoni che sceglie di reinterpretare, si trasformano in nuove avventure di stampo "cantautorale", in cui si ritrovano spesso atmosfere e sensazioni differenti, e in cui Greta Panettieri racconta il suo universo personale, biografico e musicologico.
Proprio dopo 10 anni esatti dall'album Non gioco più, Greta Panettieri è tornata a cimentarsi in una nuova e importante rielaborazione. In questo disco, disponibile anche con l'acquisto online della rivista al link https://www.musicajazz.it/abbonamenti/, Greta Panettieri reinterpreta in maniera introspettiva e allo stesso tempo luminosa perle come Strangers in the Night, Fly Me to the Moon e My Way, ma anche brani più "oscuri" ed estremamente affascinanti, come il capolavoro di Tom Jobim e Chico Buarque The Song of the Sabiá - dove un fitto arrangiamento vocale in stile bachiano funge da base per un pindarico assolo free, l'iconico In The Wee Small Hours of the Morning di David Mann e Bob Hilliard e l'affascinante One for My Baby di Harold Arlen e Johnny Mercer. 
Greta Panettieri: "Frank Sinatra è stato un maestro di stile nelle relazioni, negli affari e nelle sfide artistiche. Per questo mio nuovo album ho tratto ispirazione più dall'approccio che aveva verso il mondo della musica, che dal suo modo di cantare, che a mio avviso rimane inimitabile. È stato un vero artista, un grande innovatore, il più soul della sua epoca. Ha saputo seguire il suo istinto nella musica, nel cinema e non solo, senza subire le influenze di mode o di generi. Un atteggiamento che ho voluto perseguire io stessa in questo mio nuovo progetto discografico, a sua volta unico."
La genesi del disco
Fly me to Sinatra nasce dopo la partecipazione di Greta Panettieri come relatrice ai convegni internazionali International Symposium "The Mid-century Musical: Stage, Screen and Television" e "Frank Sinatra. A Twentieth Century Icon", entrambi diretti e ideati da Luca Cerchiari e William Everett presso l'Università IULM di Milano, ateneo dove dal 2021 Greta Panettieri è docente del Master di Alta Formazione in Editoria e Produzione musicale diretto dallo stesso Cerchiari.
Il disco è anche frutto del lungo lavoro di ricerca e analisi compiuto per il suo secondo libro La voce nel Pop e nel Jazz - Guida discografica a 100 canzoni imperdibili" (https://www.mimesisedizioni.it/catalogo/autore/9884/greta-panettieri) pubblicato da Mimesis nel 2022: un manuale di oltre 500 pagine già acquisito da alcuni docenti di canto e nei corsi all'Università degli Studi di Milano-Bicocca e alla IULM, dove Greta Panettieri compie una minuziosa analisi musicologica sulla storia, le edizioni, gli arrangiamenti e gli assoli delle celebri incisioni di 100 standard del Great American Songbook, tra cui proprio alcuni successi e interpretazioni di Sinatra.
Greta Panettieri: "L'insegnamento più grande, che ho colto in Sinatra, è quello rivolto al lavoro di artista: "dare valore a ciò che si fa". Se non credi in te stesso, nella tua musica, perché dovrebbe farlo qualcun altro? Come lui, ho sempre cercato di mantenere la mia unicità vocale e stilistica, facendo ricerca e migliorando le mie esecuzioni senza mai rinunciare alla mia autenticità.
Credo fermamente che la diversità sia la più grande opportunità nella musica, una posizione forse controcorrente rispetto ai tempi che viviamo nel mercato musicale italiano, ma continuo fieramente a pensarla così. Il pubblico percepisce la verità nelle canzoni che scrivo o nelle rielaborazioni che propongo, si lascia emozionare ed entra nel mio mondo prima di fare riferimenti con il brano originale. Trasmettere la propria verità nell'arte è tutto. Ed è anche quello che insegno con passione ai miei studenti."

La rielaborazione dei brani
Caratteristica dei nuovi arrangiamenti proposti da Greta Panettieri e da Andrea Sammartino, è la ricerca di contemporaneità all'interno di un album dai colori e dalle sonorità più classiche, con una chiave di lettura personale.
A differenza di Sinatra, Greta si lascia andare a improvvisazioni articolate, a volte giocose, come nel brano d'apertura Young at Heart in duo con il contrabbassista Giuseppe Bassi, altre volte più complesse e sofisticate, come nel brano di Jobim dal solo free che volge lo sguardo a Bach. Tuttavia, come Sinatra, Greta entra profondamente nella narrazione testuale, immedesimandosi nel soggetto. Più legate alle sonorità del jazz tradizionale, sono le canzoni Fly Me to the Moon, riproposta nella versione originale in 3/4 freschissima e swingante, impreziosita dai momenti solistici di voce, pianoforte e contrabbasso; il capolavoro di Cole Porter Night and Day con un inedito e rivitalizzate ritmo in 5/4 proposto da Giuseppe Bassi, una struggente Strangers in the Night che grazie a un' inaspettata inversione di tonalità da maggiore a minore, e la presenza della fisarmonica e del violino, si veste di un abito sontuoso e drammatico. Un progetto classico, ma audace e innovativo, con un pizzico di leggerezza proprio in perfetto spirito Sinatra.
Sempre multiforme, Greta Panettieri non esita ancora una volta a spaziare tra i generi, con una versione scoppiettante, quasi funky, di My Way e due brani emblematici come One for My Baby e In the Wee Small Hours of the Morning, dove Greta arricchisce la palette sonora con un leggero accompagnamento di chitarra classica mentre Andrea Sammartino fornisce degli arrangiamenti più intimi e meditativi, il primo scuro e blueseggiante, l'altro più leggero e onirico. 
L'ensemble
Attorno a Greta Panettieri, per questo disco, vi è dunque un ensemble che esalta il suo lavoro di rilettura dei brani di Sinatra: Andrea Sammartino, compagno artistico e di vita, che anche stavolta ha curato dalla A alla Z la produzione e gli arrangiamenti spumeggianti e raffinati, l'estro del fisarmonicista Vince Abbracciante che ha dato profondità e un'intensa scossa emotiva a brani come It Was a Very Good Year e Strangers in the Night, l'incantevole tocco esotico della violinista giapponese Nanaco Tarui, special guest su Strangers in the Night, la solida creatività del contrabbassista Giuseppe Bassi che ha contribuito anche con idee di arrangiamento, dal poliedrico batterista Mimmo Campanale, che con Bassi forma una delle sezioni ritmiche più richieste in Italia e all'estero (da qualche mese, i due sono impegnati in un tour mondiale con Ute Lemper).

THE SONG OF THE SABIA